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Queste sono le mie creazioni e pensieri


martedì 21 dicembre 2010

Ecco gli ultimi orecchini
 E poi  la meravigliosa neve

E il divertimento è assicurato

mercoledì 8 dicembre 2010

Sullo sperimentare dei bambini

Il loro lavoro è sperimentare...lo sentono fortemente dentro, come un fuoco, e il fuoco è difficile da spegnere, bisogna avere gli strumenti giusti alrimenti ci si scotta.
Si aspettano da noi che li aiutiamo e li proteggiamo nel loro lavoro, si fidano di noi, e pensano probabilmente che anche noi siamo interessati a farli sperimentare.
Non hanno esperienza, ed hanno un ridotto uso della parte razionale, perciò i discorsi troppo lunghi e le prese di posizione non li sanno decifrare, pensano siano un gioco, perchè suscitano reazioni strane nei genitori.
Quando dite no esprimete una emozione?...
In questo momento usano molto la parte che riguarda le emozioni e il rapporto causa effetto , perciò per parlare con loro, questi sono i canali adatti.
A volte sappiamo usarli poco, ormai, non siamo più abituati ad esprimere liberamente la tristezza, la sensazione di allarme profonda, siamo assaliti da rabbia o impostiamo la nostra presenza in una non precisata "fermezza".
E forse non ci lasciamo più sperimentare con loro, sappiamo già che una cosa non si fa, ma il bimbo ch si sente sempre originale ed unico, ha bisogno di sapere che noi sappiamo bene di cosa stiamo parlando quando diciamo no....perciò se diciamo no dall'altra parte della stanzail bimbo non ci crede...ci deve vedere con l'oggetto vicino.
E' convinto poi che sia anche nostro interesse che lui sperimenti, del resto è il suo lavoro, e lui è scrupoloso in questo, deve formarsi il senso il gusto e l'udito per tutta la vita mica bruscolini, è straconvinto che saremo in grado di proteggerlo se qualcosa gli potesse pregiudicare la vita, e che sapremo andargli incontro per poter lasciarlo sperimentare in tutta sicurezza....ossia se il genitore non fa nulla significa che non sono in pericolo di vita, significa che posso continuare.
Ci vede noi che usiamo quello stesso oggetto, e geneticamente i bimbi sono programmati per imitare i genitori in quello che usano, o in quello che fanno.

lunedì 6 dicembre 2010

DIRITTI NATURALI DEI BAMBINI

 Volevo condividere questa cosa trovata in rete( http://www.infanziaweb.it/poesie/manifesto.htm) e che trovo molto importante :-)


I DIRITTI NATURALI DEI BAMBINI


Il diritto all'ozio
  • a vivere momenti di tempo non programmati dagli adulti.
Il diritto all'uso delle mani
  • a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco.
Il diritto agli odori
  • a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura.
Il diritto al dialogo
  • ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare.
Il diritto a sporcarsi
  • a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti.
Il diritto ad un buon inizio
  • a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura.
Il diritto alla strada
  • a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade.
Il diritto al selvaggio
  • a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi.
  Il diritto al silenzio
  • ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua.
Il diritto alle sfumature
  • a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte la luna e le stelle
Io ci aggiungerei anche: diritto a poter piangere tutte le lacrime di cui si ha bisogno, senza sentirsi dire:sei grande, sei un "ometto" o una "donnina", o "devi essere forte" ;diritto a viversi le proprie emozioni senza sentirsi sbagliati, diritto a essere interessati a fare le cose a farle con fantasia, e non farle solo perchè vanno fatte, e quindi mettendoci tutto il tempo che ci vuole; diritto ad essere compresi, ascoltati e capiti anche se poi quello che va fatto va fatto;diritto ad avere degli adulti attorno che riconoscano la loro fallibilità, la loro umanità e i loro limiti (dei genitori)