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Queste sono le mie creazioni e pensieri


sabato 29 maggio 2010

Raccolta differenziata

Io non mi faccio problemi a fare la raccolta differenziata, l'ho sempre fatta, ma alcune volte veramente mi domando se la faccio bene, se è utile ....vabbè non mi addentro in questo dubbio sennò non ne vengo fuori, ma quello che vorrei capire è:
ci sono contenitori formati da più componenti, ad esempio i barattoli di vetro hanno il tappo di metallo, alcune buste di carta hanno una part di plastica così come dei pacchi di pasta....
Ecco...per facilitare il consumatore...perchè i produttori di contenitori non si prendono la responsabilità del riciclo e non indicano in quale bidone possono essere messi i vari componenti?
Su alcuni imballi ci sono già alcune indicazioni....ma non su tutti gli oggetti.
Magari basterebbe un simbolo da associare al bidone uguale per tutta italia.
E non solo per gli imballi...ma per tutti gli oggetti prodotti.

martedì 11 maggio 2010

Le strade e chi cammina

E' incredibile il fatto che le strade siano di fatto delle barriere, per chi voglia camminare.
A meno che uno non voglia rischiare la vita, non è possibile spostarsi da un posto all'altro semplicemente camminando, o magari in bici. Si ha sempre a che fare con cigli con pochissimo spazio, e spesso incolti.
Cioè chi progetta le strade non pensa minimamente che c'è anche chi è disposto ad usare questo arcaico mezzo di locomozione.
E' pur vero che spesso non si ha il tempo, perchè effettivamente la velocità a cui si può arrivare è molto bassa, e per lunghe distanze non sarebbe neanche proponibile, con tutte le cose che si ha da incastrare durante la giornata.


Ma nel momento in cui io volessi farlo non potrei a meno di rischiare la vita.
Vorrei invece rivendicare il mio diritto di poter camminare quando desidero farlo per poter arrivare nei posti dove voglio arrivare.
Se ad esempio volessi andare a Venezia a piedi, non lo potrei fare, o per lo meno non in modo tranquillo, e anche in bici avrei seri problemi.
Per fortuna so(in teoria) che le cose cambieranno per lo meno per quel pezzo di strada.
Però è proprio la concezione delle strade che deve cambiare, non si può più pensare a costruire strade senza pensare allo spazio anche per le eventuali biciclette o persone .
Beninteso che ci sono problemi ben più gravi  da risolvere....
Anche questa è una esigenza.

sabato 8 maggio 2010

Il senso dell'"adulto"

Dentro di me c'è e c'è sempre stata, una sensazione su cosa mi aspettassi da un adulto: doveva essere una persona in grado di proteggermi, che sapeva in linea di massima cosa poteva succedere, che conosceva la giustizia interna e sapeva rispettarla, che aveva la pazienza di lasciarmi sbagliare, e che sapesse accogliere anche nel silenzio i miei errori, che me li facesse capire senza farmi sentire in colpa.....perchè io ero in grado di riconoscerli se mi si aiutava a notarli.


Ma pensandoci bene...io che adulto sono?
Riesco ad essere l'adulto che desideravo da piccola?

lunedì 3 maggio 2010

Omaggio a Alice Miller da Olivier Maurel

Ho trovato in questo testo una sintesi molto azzeccata sugli scritti della Miller,
tradotto da Chiara che ringrazio , l'ho preso dal Forum nontogliermiilsorriso e lo volevo proporre qui , perchè mi sembra molto significativo.


Alice Miller è deceduta il 14 aprile 2010, all’età di 87 anni.
Il contributo della sua opera ai lettori, così come alla causa dei bambini e dell’umanità, è incommensurabile.
Chi ha letto i suoi libri, a partire da Il dramma del bambino dotato, fino a Riprendersi la vita, ha visto la propria vita profondamente trasformata. Leggere Alice Miller vuol dire ricentrarsi su sé stessi, sul bambino che siamo stati. Significa, per quante cose degradanti e mutilanti si possano aver subito, riprendere contatto con l’innocenza di quel bambino. Significa, spazzando via i giudizi che si siano potuti sostenere sui bambini, sulla loro “follia”, il loro “peccato originale”, la loro “innata bestialità”, le “pulsioni” con cui la cultura del disprezzo del bambino li ha etichettati, osare dichiarare del tutto innocente il bambino che siamo stati. Nessuno prima di Alice Miller era stato altrettanto radicale. A partire da questa certezza che i suoi libri sanno comunicare ai lettori, diventa possibile per ognuno una vera resurrezione, semplicemente perché ciascuno può riconnettersi con il bambino che è stato, la sorgente della vita dentro di lui.
In questo modo Alice Miller ha dato un apporto fondamentale alla causa dell’infanzia. Ci ha mostrato, senza mai minimizzarli, contrariamente a quanto si tende a fare, tutte le violenze alle quali i bambini sono sottoposti: mancanza di tenerezza, negligenze, assenza di cure, abuso sessuale, e soprattutto quella più universale, ovunque considerata come normale e pedagogica: la violenza educativa ordinaria. L’azione più profonda della sua opera consiste di certo per molti nell’adozione, da parte di 25 paesi al mondo, di una legislazione che vieta qualsiasi forma di punizione corporale e di umiliazione. Grazie a lei e ai suoi studi sull’infanzia dei principali criminali di massa del XXmo secolo, abbiamo potuto capire come ciò che succedeva nell’intimità del microcosmo famigliare potesse avere gravissime conseguenze nel macrocosmo della vita sociale e politica degli adolescenti e degli adulti.
Dobbiamo sperare che in seguito si capirà tutto ciò che l’opera di Alice Miller ha apportato alla causa dell’umanità. Mostrando che la vita degli adulti, la loro vita famigliare, sociale, politica, tutta la loro storia, gira attorno all’infanzia e ai bambini, Alice Miller, come il suo compatriota Copernico quattro secoli prima, ha rimesso il mondo al suo posto. Freud aveva fallito nel farlo, ma inventando la teoria delle pulsioni, dopo la morte di suo padre e per non doverlo accusare, era tornato alla vecchia accusa contro i bambini, depositari, secondo lui, delle peggiori pulsioni. Alice Miller, attraverso l’ascolto empatico dei suoi pazienti, ha capito che questa teoria era falsa, ed ha avuto il coraggio di denunciarla. E gliene serviva di coraggio, visto che si è trovata immediatamente ripudiata da molti dei suoi vecchi colleghi. Ma facendo luce sulla principale origine della violenza umana, l’opera di Alice Miller ci dà la speranza di ridurre questa violenza multiforme derivante da infanzie devastanti.
Alice Miller non è più tra noi, ma ci restano i suoi libri, ci resta il suo sito, di cui spero Brigitte Oriol continuerà ad occuparsi. Forse sarebbe possibile che i lettori e le lettrici di Alice Miller comincino, con il permesso di Brigitte Oriol, a tradurre gli articoli del sito nel maggior numero possibile di lingue, perché il pensiero di Alice Miller divenga accessibile a tutti, e si diffonda ancora più ampiamente come se lei ci fosse ancora.

Olivier Maurel

link al testo originale: http://www.oveo.org/

(Traduzione di Chiara Pagliarini)

domenica 2 maggio 2010

Orto

Nell'orto ora ci sono piante di:
Tegoline
fagioli
piselli
cetrioli
zuche
pomodori
zucchine
cappucci
peperoni
melanzane
peperonicini
insalata
basilico
bruscandoli(luppolo)
salvia rosmarino
finocchio selvatico
origano
erba cipollina
(speriamo che regga perchè è ancora in vaso)

Sono stati seminate le coste e cipolline

Cosa manca?...
cime di rapa
e poi?
ah patate..uffa!
e pi molte altre insalate
ah ho seminato anche i ravanelli


In macchina tornando figliodimezzo propon il gioco "vedo vedo una cosa che comincia con la lettera...."
Figliopiccolo ogni tanto cerca di indovinare, ma spesso spara parole a caso, che non iniziano nemmeno con quella lettera.
Vinco io e allora passo il turno a lui , nella titubanza generale lui spara un vedovedo che inizia con la lettera T....nessuno riesce ad indovinare , così si fa strada il dubbio che la parola non inizi con quella lettera....allora più o meno ci arrendiamo non senza aver prima chiesto a lui se lo diceva nell'orecchio a qualcuno di noi.
Lui non cede ma poi dice ad alta voce che la parola era "Titooooo" (un parente ndr)....io rimango sorpresa, e gli faccio i complimenti perche la parola inizia veramente con la T, ma non riuscivamo ad indovinarlo perchè doveva essere una cosa che lui vedeva.
Lui intasca e il gioco prosegue, gli capita altre volte di  proporre un vedovedo, dove intiva la lettera e probabilmente è anche una cosa che ha visto.
Poi nel finale ripropone una parola con la lettera T dicendo che è una cosa che continua a vedere e la vede sempre...dopo esserci scervellati cede e dice che la parola era Tito....
"Ma come! ma dove è?..l'hai visto?"
"Si certo! è qui nella mia mente....lo vedo sempre!!"
.....
Per lo meno non ci si annoia....