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martedì 2 febbraio 2010

Il concetto del Continuum

 Il concetto del Continuum27-Sep-2008
TITOLO:Il concetto del Continuum
AUTORE:Jean Liedoff
CASA EDITRICE:La Meridiana

L'autrice nel libro racconta ciò che è stata la sua esperienza e le sue osservazioni durante i viaggi in Venezuela, nella foresta Amazzonica, in particolare dopo l'incontro con una tribù Indios: gli Yequana.
Osservando i comportamenti sociali, e le abitudini, ha intuito che nei milioni di anni di evoluzione, Nell'uomo si sono create determinate aspettative biologiche, che però con la civilizzazione rischiano di non venire ascoltate, creando all'uomo stesso insoddisfazione e inadeguatezza.
In particolare il concetto del "lavoro", per loro non esiste nemmeno nel lessico, non è plausibile la parola lavoro in senso astratto, il lavoro è sempre associato all'azione.
Perciò non è un "dovere", ma un piacere o una necessità.
E' innaturale che un uomo si senta schiavo del suo stesso lavoro ed è conseguenza logica che ne esca insoddisfatto.
Se ci sono dei lavori necessari, lunghi e noiosi, gli uomini della tribù, cercano di renderli interessanti, di farli insieme, in modo che siano maggiormente sostenibili.

Nella vita famigliare un ruolo fondamentale nell'educazione, lo riveste il "portare addosso" i piccoli.
Tenendoli nella fascia, essi possono sentirsi al sicuro, protetti e in più "vivi" poichè partecipano alla vita della famiglia attraverso i movimenti della madre, che grazie alle braccia libere può continuare ad eseguire tutti i lavori che servono.
IL portare ha quindi la fuzione di rendere il bimbo parte della famiglia, anche se soggetto passivo, e renderlo mano a mano autonomo, dandogli il tempo di osservare , dalle spalle della madre (o di altri bimbi più grandi di lui), la vita che lo aspetta.
Nei momenti in cui si trova a terra, il bimbo può sperimentare, nel rispetto del suo stesso sentire.
Essendo soggetto "passivo" non è vittima di quello che l'autrice chiama il "bambinocentrismo" che pone nelle nostre società il bimbo al "centro" dell'interesse della famiglia, in una posizione del tutto innaturale e per lui, che gli provoca grande irritazione e responsabilità insostenibili, rendendolo frustrato e insoddisfatto.

Nelle relazioni tra le persone, "l'altro" non viene mai prevalicato, o costretto a fare cose che non si sente di fare, perciò non viene mai violata l'integrità di ognuno, cosa che invece accade nella nostra società, senza che nemmeno riusciamo più ad accorgerci, soprattutto nella nostra relazione coi bambini.

1 commento:

  1. Peccato non averlo letto prima, però è anche vero che i tentativi di marsupizzare mia figlia sono andati a vuoto. Ma forse, al'epoca, piena estate, deve aver sofferto molto il caldo.
    Però anche il concetto di lavoro è interessante. Domani passo in Mondadori e vediamo se lo trovo!

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